
Intensiva.it, di Marina Sozzi
I rianimatori si stanno interrogando sul proprio operato e sull’appropriatezza delle terapie e degli interventi, e stanno lavorando per migliorare la comunicazione con pazienti e familiari, nell’ottica di un’umanizzazione dei reparti di terapia intensiva. Cosa pensate del progetto intensiva.it? Avete esperienze dirette o indirette di terapia intensiva?

La Digital Education nei percorsi formativi degli operatori sanitari, di Davide Sisto
Vige, soprattutto in Italia, un atteggiamento moralizzatore sull’utilizzo delle tecnologie digitali, figlio di un pregiudizio che nuoce alla società intera. Ritenete importante che si faccia una sana Digital Education anche in ambito medico? Attendiamo le vostre opinioni.

Quale cura per una medicina sordomuta? di Sandro Spinsanti
Auspichiamo un salutare “contagio” che parta da medici, infermieri, psicologi e altri operatori schierati sul fronte delle cure palliative e si estenda a tutti i professionisti che intervengono nel percorso di cura. Che le orecchie si aprano, che le lingue si sciolgano: che la comunicazione onesta impregni la medicina intera.
Quale opinione avete su questo urgente problema della medicina, quello della formazione dei medici a una comunicazione onesta? Avete sperimentato su di voi gli effetti di una comunicazione disonesta?

I drammatici effetti psicologici della pandemia, di Davide Sisto
La repentina trasformazione dell’altro in un possibile pericolo per sé e per i propri cari, la riscoperta altrettanto improvvisa della propria mortalità, nonché la sensazione sgradevole di essere soli e isolati dinanzi a un nemico tanto pervasivo quanto invisibile, hanno generato conseguenze psicologiche ed emotive tutt’altro che trascurabili. Voi avete percepito nella vostra vita un incremento di malesseri psicologici e sociali a causa della pandemia e del lockdown? Attendiamo i vostri racconti.

La casa come luogo dei fantasmi. Una breve riflessione sulla presenza spettrale dei morti, di Davide Sisto
La particolare dialettica tra presenza e assenza propria dello statuto del morto determina la sua vita spettrale tra le mura domestiche. Quali sono le vostre esperienze legate alla presenza invisibile dei morti nelle vostre abitazioni? Cosa avete affrontato i loro spettri? Attendiamo le vostre storie.

La meditazione e l’accompagnamento, intervista a Guidalberto Bormolini, di Marina Sozzi
Proponiamo una breve intervista a Guidalberto Bormolini, monaco e presidente di TuttoèVita Onlus. Al centro dell'esperienza dell'associazione vi è la pratica della meditazione. Pensate che la meditazione sia uno strumento efficace per formare chi accompagna un malato e per chi deve affrontare una malattia grave o l’approssimarsi della morte? Aspettiamo, come sempre, le vostre riflessioni.

La Death education e l’emergenza sanitaria, di Davide Sisto
Come avete vissuto il periodo estivo e quali sono state le vostre percezioni relative al comportamento collettivo nella cosiddetta “Fase 2”? Anche voi ritenete che sia mancata e continui a mancare una consapevolezza della propria mortalità? Attendiamo con curiosità i vostri commenti.

Specialisti in cure palliative, di Marina Sozzi
Le cure palliative, a distanza di dieci anni dall’approvazione della legge 38, entrano all’università, diventando una specialità tra le altre da poter scegliere dopo la laurea in medicina. Mi sembra un'ottima notizia, purché si continui a diffondere la cultura delle cure palliative. Che cosa ne pensate?

Negazione della morte e Covid-19, di Marina Sozzi e Davide Sisto
La negazione della morte ha profonde e complesse radici nella nostra storia, e non basta il Covid-19 a farla recedere. Piuttosto, la pandemia evidenzia l’esigenza di educare alla morte, fin da bambini, a tutti i cittadini. Insieme all’educazione civica. Perché solo un individuo consapevole della propria finitezza può diventare un cittadino responsabile. Che ne pensate?

Ripensare l’assistenza agli anziani, di Marina Sozzi
Se è vero che ogni crisi contiene anche un’opportunità, forse questa terribile esperienza del Covid-19 e delle sue vittime potrebbe aprire scenari nuovi, inducendo a un ripensamento complessivo di tutto il sistema di assistenza agli anziani. Che cosa ne pensate? Avete idee o esperienze da condividere?

La cura come valore, di Marina Sozzi
Una riflessione sulla cura come valore umano, intesa non solo in senso sanitario. Perché il Covid ci ha fatto comprendere che la cura è un concetto ampio, che implica relazionalità e reciprocità: la cura degli altri e la cura di sé sono due facce della stessa medaglia. La questione delle mascherine, che non tutti colgono, è proprio questa: se tutti la portiamo siamo tutti protetti, tutelando gli altri proteggiamo noi stessi.

Il velo di Maya e il dono della cura, di Davide De Angelis
Non rifletteremo mai abbastanza sulla portata etica e sociale delle conseguenze derivanti dall’attuale pandemia di Covid-19. Accanto alle interpretazioni belliche che vedono nel virus solo un nemico da sconfiggere, emergono visioni che valorizzano la dimensione della cura come valore. Cosa ne pensate?

Fianco a fianco ai colleghi, di Silvia Tanzi
Riceviamo, e pubblichiamo, grati, la preziosa testimonianza di Silvia Tanzi, medico palliativista dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. "Lavoro insieme alla mia équipe dentro un ospedale, e in questi giorni aiuto i colleghi delle malattie infettive a fronteggiare la sofferenza della situazione legata al coronavirus." Vi saremo riconoscenti se vorrete aggiungere altre riflessioni e testimonianze a quella di Silvia.

Cure palliative e la giusta distanza al tempo del Covid-19, di Massimiliano Cruciani
Accogliamo il contributo di Massimiliano Cruciani, infermiere di cure palliative e presidente dell'Associazione Zerok, che riflette sulle cure palliative al tempo del coronavirus. Qual è la "giusta distanza" che occorre tenere in questo momento?