Tag Archivio per: bioetica

Intervista a Ludovica De Panfilis, di Marina Sozzi
Abbiamo intervistato Ludovica De Panfilis, che lavora come ricercatrice sanitaria e bioeticista presso l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia. Una figura unica in Italia, che può essere di ispirazione per chi si occupa di cure palliative in Italia. Che ne pensate di questa figura?

Riflessioni sulla morte di Vincent Lambert, di Marina Sozzi
E’ morto Vincent Lambert, ieri mattina. Il suo caso ha sollevato un dibattito bioetico in Francia sul fine vita, con notevoli ripercussioni anche in Italia. Le considerazioni che mi sono venute spontanee sono interrogativi e auspici piuttosto che certezze. Voi come la vedete?

Distinguiamo bene i termini: limitazione delle cure non è eutanasia, di Maria Teresa Busca
Mi piacerebbe sapere quali idee avete quando sentite parlare di “eutanasia” nei discorsi pubblici e se tali idee tengono conto della distinzione tra limitazione della cura, eutanasia e suicidio assistito.

Medici, “appropriatezza” e salute
Non possiamo più permetterci la sanità pubblica che abbiamo avuto fino ad oggi?
E’ imperativo che i cittadini siano informati e che si apra un dibattito serio sul futuro. Voi cosa ne pensate, amici?

E INFINE…si può dire morte
Vorrei, prima di definire in modo preciso il profilo dell'associazione che sto fondando, avere le vostre considerazioni. E, vi prego, andate a ruota libera. Se esistesse una siffatta associazione (chiamiamola INFINE Onlus…), quali dovrebbero essere le sue priorità?

Brittany Maynard e la nostra morte
Brittany non ha solo scelto di morire, ha voluto rendere pubblica la sua morte. E da quel momento in poi, non è più di lei che stiamo parlando, ma di noi. La vostra opinione, le vostre considerazioni sulla breve riflessione contenuta in questo articolo saranno preziose.

Il corpo che siamo: alle radici dell’etica
Servirebbe una nuova educazione etica, capace di accogliere la fragilità e le emozioni di chi, in quanto uomo, è chiamato ad agire con responsabilità, nei limiti di ciò che il suo corpo gli consente, nel qui e nell’ora della vita che gli è toccata in sorte. Ne siamo, ne saremo capaci?
Voi che ne pensate?