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A che punto siamo con la negazione della morte? Prima puntata: i riti, di Marina Sozzi
I riti funebri sono semplicemente cambiati, come dice Barbagli, o c’è una povertà rituale oggi in Italia?Cosa ne pensate? Vi sembra invece che nuovi riti si stiano sedimentando? Come vorreste che fosse il vostro rito funebre? I cimiteri sono ancora importanti?

Sopravvivere nei propri cari: il rito funebre Yanomami, di Elisabetta Gatto
Tra il mondo dei vivi e quello dei morti c'è una continuità e una corrispondenza: la relazione tra i defunti e chi è in vita è salda e deve essere coltivata. È ciò che credono gli Yanomami, condividete il loro pensiero?

La vita nel rito funebre Bororo, di Elisabetta Gatto
L'anima del defunto, dopo la perdita del suo corpo, esige la più grande delle compensazioni: un grande funerale (Renate B. Viertler). Condividete questa affermazione?

L’importanza del Commiato
Chi di noi non ha qualche volta immaginato di vedere il proprio rito funebre? E se doveste compilare un modulo in cui vi è richiesto di descrivere come vorreste il vostro funerale, cosa scrivereste?

Applausi ai funerali?
In un paese dove è ancora difficilissimo organizzare un rito laico, non basta dichiarare i nostri gusti in fatto di applausi. L'applauso, in fondo, è un dettaglio, a fronte della mancanza complessiva di riti funebri socialmente condivisi.

Quale rito funebre laico?
Come far capire alle amministrazioni pubbliche che è doveroso non lasciare la ritualità funebre in mano ai privati? Se vogliamo far crescere il rispetto per ciò che è pubblico e recuperare il sentimento della cittadinanza e della responsabilità civile, occorre anche esprimere un rimpianto collettivo per un cittadino che muore.

Riti africani
Massimo Crucitti ci invia un'interessante testimonianza sul valore del rito come produttore di significato. Guardare ai riti di altre culture ci aiuta a vedere le carenze della nostra: non pensate?