Cosa dire della morte ai nostri figli?
Ricevo e pubblico con piacere un post di Francesca Ronchetti (www.francescaronchetti.it), che si occupa dell’elaborazione del lutto nei bambini:
“Una delle difficoltà che incontrano molti genitori nell’educazione dei propri figli è spiegare cosa sia la morte. Le mamme e i papà muoiono? Io morirò? Molti adulti evitano il tema, che li mette a disagio, pensando di proteggere i bambini…perché svelare loro l’amara verità? Tuttavia, i bambini non vivono in un mondo protetto, la morte tocca anche le loro famiglie e il loro ambiente: un insegnante, un compagno, un nonno, o anche solo un animale domestico. Cosa dire al bambino? La nonna è partita per un lungo viaggio? In questo modo, si lascia il bambino inutilmente in attesa del suo ritorno, aumentando il suo spaesamento e la sua sofferenza. D’altronde, la vita acquisterebbe più senso se riuscissimo a vedere la morte come dimensione umana per eccellenza, come limite, come finitezza, come il concludersi naturale dell’esistenza. La morte è soprattutto un momento per intensificare i legami: non priviamo dunque i bambini, e noi stessi come genitori, della condivisione di un’esperienza dolorosa ma importante. Spieghiamo loro mediante parole semplici che l’esistenza umana, al pari di qualsiasi altra forma di vita, è destinata ad avere una conclusione, così come un inizio. E’ importante educarli alla finitezza, parlare loro della morte, del ciclo di vita, del cammino che tutti dovremo percorrere, alcuni prima, altri dopo: fin dalla prima infanzia, e non solo come risposta a eventi dolorosi, a una perdita da elaborare. I bambini sono in grado di accettare anche le esperienze più difficili se accompagnati per mano.”
Vi chiedo:
Siete d’accordo? Volete raccontarci le vostre esperienze? Come avete parlato della morte ai vostri figli? Cosa consigliereste a altri genitori?