Reddit e le comunità online sul lutto, di Davide Sisto
Da alcuni anni in tutto il mondo gli utenti della Rete popolano in maniera sempre più attiva Reddit. Tenendo conto della definizione – certamente sommaria – che ne dà Wikipedia, Reddit è “un sito Internet di social news, intrattenimento e forum dove gli utenti registrati (chiamati redditors) possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o di collegamenti ipertestuali (link)”. Ogni singolo individuo si registra, con il proprio nome e cognome o con un nickname, e quindi condivide post, domande, suggestioni su ogni tipo di argomento, ciascuno suddiviso su base tematica. Pare che il nome derivi da un gioco di parole: “I read it on Reddit”, l’ho letto su Reddit. La suddivisione per temi fa di Reddit la modernizzazione più efficiente dei forum frequentati prima dell’epoca dei social. Un utente, alla domanda di un neofita riguardo alla natura di questo luogo online, ha significativamente risposto: “È l’ultimo posto su internet dove invece di sentirti rispondere ‘e mica penserai che mi legga quel papiro (2 righe)’ si possono ancora fare discussioni argomentate, praticamente un’evoluzione dei forum del 2005”. Generalmente, le discussioni non producono lo stesso tipo di nervosismo presente all’interno dei social media classici, ma determinano una serie di riflessioni che permettono di ampliare la conoscenza su questo o quel tema a partire dall’esperienza pratica del singolo iscritto. Questo è uno dei motivi per cui si sta imponendo una nuova tendenza nella dimensione online: gli utenti sono sempre più passivi sui social media canonici e sempre più attivi invece all’interno dei luoghi come Reddit, nei quali si sentono maggiormente a proprio agio (forse, anche perché scelgono di solito di popolarli in modo anonimo).
È ovvio, sulla base di quanto appena detto, che su Reddit vi siano anche svariate comunità dedicate al tema della morte e del lutto: r/GriefSupport, r/Grieving e r/Bereveament sono le più note. Entrare al loro interno significa cogliere immediatamente un aspetto strutturale piuttosto interessante: sembra, cioè, di varcare la porta d’ingresso di un grande edificio dotato di innumerevoli stanze, ognuna dedita a un argomento molto specifico legato all’elaborazione del lutto. Per esempio, c’è la stanza in cui gli utenti parlano del decesso appena avvenuto di un proprio genitore, di un nonno, del partner o dell’animale domestico: ognuna di queste “stanze” è, pertanto, ulteriormente suddivisa in base al soggetto particolare di cui si soffre l’immediata perdita. Vi è, quindi, la stanza dedicata al lutto anticipatorio e a tutti gli aspetti emotivi e psicologici che lo caratterizzano. C’è la stanza dedicata alle riflessioni di natura filosofica o antropologica sulla morte, quella dedicata alle questioni legali in merito alle eredità, quella che si occupa delle commemorazioni della morte di un proprio caro avvenuta il tal giorno del tal anno, quella ancora che si occupa dei lutti non compresi e sottovalutati e via dicendo. Su r/GriefSupport ho contato più di venti sottocategorie. Ogni argomento presuppone forme variegate di narrazione: testi scritti uniti a immagini fotografiche e video, ma anche a link che rimandano ad altri social media (TikTok in primis) o a saggi scientifici e articoli giornalistici sul lutto. Addirittura, sono condivisi dai partecipanti gli indirizzi utili a cui rivolgersi nella città di appartenenza del dolente. A partire dalla domanda o dalla suggestione del singolo utente si articolano infatti decine, se non migliaia, di risposte le quali alternano il sostegno al dolente con la narrazione di un’esperienza personale simile.
In un articolo pubblicato su Mashable un ventenne racconta come Reddit lo abbia aiutato ad affrontare la morte del padre. Egli, in particolare, sottolinea la distanza emotiva tra le persone che fanno parte della sua cerchia quotidiana, le quali non sono riuscite a soddisfare le sue esigenze, e quelle incontrate su Reddit tramite la mediazione degli schermi: “Non importa quanto siano lontane, sanno esattamente come mi sento”, afferma. In altre parole, la condivisione pubblica – ma protetta tramite nickname – di una propria esperienza personale luttuosa su Reddit ha permesso, una volta ancora, di trovare quel tipo di comunità assente nella dimensione offline. La differenza rispetto a ciò che succede sui social come Facebook o Instagram è la sensazione di disporre di una maggiore protezione e di sentirsi in un luogo per così dire “domestico”. Chi entra dentro questo tipo di comunità, conoscendo le caratteristiche proprie dei forum, ha una maggiore familiarità con il tipo di parole da usare rispetto a luoghi, come appunto i social canonici, in cui sembra di stare sulla piazza pubblica della città, per cui ogni singolo individuo sente l’esigenza di esprimere un pensiero anche quando non è richiesto. Ovviamente, il lettore del blog può subito credere che siamo di nuovo in presenza dell’incapacità attuale degli esseri umani di unirsi tra loro senza la mediazione degli schermi. L’amara realtà, tuttavia, non può trascurare la natura potente del forum, soprattutto per le generazioni che ne hanno fatto ampio uso e che quindi ne conoscono le componenti simboliche: questo tipo di strumento, già nell’epoca pre-social, serve infatti per ampliare il proprio sguardo interpretativo sugli avvenimenti. Nei forum i simili si scelgono tra loro e questa scelta alleggerisce il senso di incomprensione che ognuno prova quando, per esempio, sta soffrendo. In altre parole, luoghi come Reddit possono essere intesi non solo come dei surrogati ma come delle integrazioni alle proprie mancanze personali.
Qualcuno di voi conosce Reddit e questo tipo di comunità? In alternativa, frequenta i forum sul lutto traendone benefici? Fatecelo sapere nei commenti.
Ciao Davide, grazie per il suggerimento. Non mi sono mai affacciata in Reddit, mi sembra stimolante. La prima cosa che mi è venuta in mente leggendoti è quanto potrebbe essere utile come spazio di incontro fra persone che hanno subito lutti durante una delle tante guerre. L’ esperienza del lutto è universale, forse condividerla oltre i connotati locali/culturali potrebbe aiutare a sviluppare una narrazione della guerra finalmente riportata al nocciolo della questione, all’ irruzione della distruttività e dell’ istinto nella sfera sociale delle regole e dell’ armonia. Penso a ciò che è stato realizzato in Sud Africa attraverso l’auto narrazione dell’ apartheid, cioè la costruzione di una comunità umana coesa, oltre il rancore. Sai se l’ architettura di Reddit prevede qualcosa del genere? Grazie. Un saluto affettuoso a tutti nel blog.