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Uniti nelle diversità. I riti funebri degli altri, di Marina Sozzi
L’addio ai propri defunti con il sostegno e la partecipazione della comunità conta, e qualora se ne sia privati, non solo manca, ma destabilizza, angoscia.
Per questo dobbiamo far tesoro della nostra triste esperienza col Covid e riconoscere, oggi più che in passato, il diritto per tutte le comunità residenti sul nostro territorio, ma diverse per usanze o religione, di svolgere i riti della propria tradizione. Siete d’accordo? Cosa pensate in proposito? Avete mai assistito a riti di tradizioni religiose diverse dalla vostra?

I riti funebri e la pandemia, di Marina Sozzi
La mancanza di un rito funebre e l'impossibilità di recarsi al cimitero ha sconvolto il rapporto con la morte dei nostri connazionali. Il Covid-19 ha messo il luce il bisogno di riti che abbiamo. Ma quali riti ci servono? E quali riti, in particolare, per rimediare alla ferita di non poter celebrare i funerali dei propri cari? Aspettiamo le vostre esperienze e le vostre considerazioni.

I riti degli altri. L’islam, di Marina Sozzi
In un contesto politico come l’attuale, dove si è estremizzato il problema dell’immigrazione ben oltre la sua reale portata per il paese, apparirà controcorrente parlare di riti funebri degli immigrati. Eppure, questo è un aspetto dell’integrazione auspicabile. Sarei molto interessata a sapere la vostra opinione sugli “altri addii”: è importante offrire agli appartenenti a religioni minoritarie, o a minoranze etniche, le condizioni per poter compiere i riti della loro tradizione? Avete episodi da raccontare in merito? O vostre riflessioni?

A che punto siamo con la negazione della morte? Prima puntata: i riti, di Marina Sozzi
I riti funebri sono semplicemente cambiati, come dice Barbagli, o c’è una povertà rituale oggi in Italia?Cosa ne pensate? Vi sembra invece che nuovi riti si stiano sedimentando? Come vorreste che fosse il vostro rito funebre? I cimiteri sono ancora importanti?

La morte presso i Toraja: in viaggio verso Puya, di Elisabetta Gatto
L’estrema importanza attribuita dai Toraja al rito funebre ci colpisce, a confronto con la grande semplificazione e povertà rituale del nostro tempo in Occidente. Ritenete che questa semplificazione sia positiva, o che comporti altri problemi per la società nella quale viviamo? Mi sta a cuore il vostro parere.